ANNO 14 n° 118
Giovedì Web Periscope, la vita in diretta per Twitter
>>>> di Samuele Coco <<<<<
02/04/2015 - 00:00

di Samuele Coco

VITERBO - Il fulcro delle nostre attività sui social è rappresentato dal racconto e dalla condivisione degli avvenimenti quotidiani delle nostre vite. Postare una foto appena scattata, descrivere una sensazione provata in quel preciso momento, registrare la propria presenza in un luogo specifico o riportare una notizia appena uscita, sono tutte attività che si verificano in ogni istante sui profili degli utenti di tutto il mondo.

Tutte queste azioni - che hanno inizialmente stupito tutti, salvo poi diventare praticamente ''la norma'' – permettono a Facebook, Twitter e Instagram di ritagliarsi uno spazio preciso nelle vite e negli smartphone di ognuno di noi. Ma nel mondo del web, si sa, l’innovazione corre veloce, anzi velocissima: e allora ecco arrivare l’ultima app di tendenza del momento: Periscope.

Se avete sempre desiderato diventare dei broadcaster e creare una diretta, come fanno le emittenti televisive, allora questa è l’app che fa al caso vostro. Già, perché il successo che sta riscuotendo Periscope in questi giorni è dato proprio dalla possibilità di trasmettere, rigorosamente in diretta, la propria vita. Lanciata dagli sviluppatori di Twitter, che l’hanno acquistata l’anno scorso per una cifra da capogiro, Periscope ha tutti i numeri per diventare (se non lo ha già fatto) un successo planetario. Dopo aver scaricato l’applicazione gratuita (attualmente disponibile solo su iPhone) con pochi passi è possibile collegarsi al proprio account Twitter e quindi iniziare a seguire le riprese degli altri o a creare un proprio live broadcast.

I punti di forza di Periscope risiedono nella semplicità e nell’immediatezza: si possono iniziare dirette che raccontano una giornata all’aperto o una serata con gli amici, raggiungendo immediatamente tutti i nostri contatti su Twitter tramite una notifica sul telefono o, volendo, tutto il resto degli utenti connessi tramite un tweet d’informazione sul nostro profilo Twitter. Nessun limite di durata per la ripresa: il live prosegue per tutto il tempo desiderato. Questi filmati hanno però un valore effimero, in quanto, dopo aver finito la diretta, il nostro video si perde nei meandri dei server che consentono il funzionamento di Periscope.

Ad ogni modo, per gli ''spettatori'' c’è la possibilità di chattare e commentare in tempo reale, aggiungendo maggiore interazione tra il broadcaster e l’utente che segue la diretta.

E’ facile intuire come i possibili usi di un’applicazione del genere siano potenzialmente infiniti. A patto di disporre di una sufficiente connessione internet, Periscope può essere utilizzato per praticamente ogni video-avvenimento della nostra vita. Ovviamente, quest’ uso smodato ha già aperto una serie di dibattiti sulla violazione della privacy, visto che ognuno di noi potrebbe ritrovarsi ripreso a sua insaputa. Nonostante questo, secondo il team che l’ha progettato, Periscope ha un qualcosa di magico: la volontà degli sviluppatori è quella di''teletrasportare'' lo spettatore nella situazione che sta vivendo il broadcaster, arrivando persino ad influenzare le riprese, attraverso un commento in diretta. Questo è un’idea che sa molto di Tv 2.0

Quando usiamo i social network, tra noi e il mondo non esiste nessun tipo di intermediazione. I nuovi media permettono di raccontare la realtà così come la vediamo, senza che nessuno possa impedirci di pubblicare questo o quello. L’idea di Periscope è appunto quella di poter creare un live streaming aperto al mondo grazie a Twitter, creando una relazione di interdipendenza tra i due social network. Il fatto di essere aperto, però, espone l’app a diversi rischi e problematiche legati ai diritti di trasmissione degli eventi e alla privacy: come la prenderanno le emittenti che trasmettono eventi esclusivi in diretta ? O come eviteremo di finire accidentalmente (o meno, purtroppo …) in una delle migliaia di dirette? Periscope è appena arrivato, ma ha già aggiunto un nuovo capitolo nella giovane storia dei social network.





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